Presentazione - Campi Flegrei on-line

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ARCHEOLOGIA > Bacoli


Le testimonianze storiche non permettono di determinare con precisione dove sorgesse l’antica Bauli (il cui nome si faceva derivare dalle stalle – bodulia – che Eracle avrebbe lì costruito per ricoverare i buoi sottratti a Gerione). Bauli, che era parte del territorio di Cuma, non ebbe mai struttura urbana né autonomia amministrativa, ma si riconosceva nelle tipologie insediative della regio baiana: un continuum di lussuose ville che, a partire dagli inizi del I secolo a. C., diede alla zona tra Lucrino e Capo Misero un carattere fastosamente residenziale. Non è un caso che proprio Bauli ci ha restituito il più antico impianto di cisterne relative ad una residenza privata, le cosiddette Centocamerelle, funzionali alla villa dell’ oratore Quinto Ortensio Ortalo. Dopo le guerre civili neppure le ville baulane sfuggirono alle confische dei vincitori, né, più tardi, alle annessioni al demanio imperiale. La villa di Ortensio passò ad Atonia Minore, figlia di Marco Antonio, all’imperatore Claudio e poi al suo pronipote Nerone. I frequenti soggiorni dei principi a Bauli diedero impulso alle creazioni di un ordo o collegium Baulanorum, una vera e propria corporazione dei liberti addetti al servizio degli imperatori nelle residenze baulane. Bauli continuò fino alla tarda antichità ad esercitare il suo richiamo sugli aristocratici romani: ancora nel IV secolo d. C. Simmaco aveva la sua villa prediletta.












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